Το γήρας φυγείν αδύνατον. Evitare la vecchiaia è impossibile. Non importa quante vitamine assumiamo, la pelle si rilassa, le ossa si ammorbidiscono e le ciocche diventano rigide. Le tartarughe, invece, invecchiano con grande grazia. Nonostante la pelle rugosa e le gengive sdentate, specie come le tartarughe giganti delle Galapagos rimangono intatte nel tempo.
Per svelare i segreti della loro longevità, due gruppi di ricercatori li hanno studiati a fondo e hanno pubblicato le loro scoperte sulla rivista Science. Precedenti studi geriatrici sono stati condotti su animali a sangue caldo, come mammiferi e uccelli, sebbene gli animali a sangue freddo (anfibi, pesci e rettili) stiano battendo record di longevità. Non è un caso che Jonathan, una tartaruga delle Seychelles, abbia recentemente festeggiato il suo 190° compleanno.
Gli scienziati sono sicuri che le tartarughe nascondano il segreto che rallenta l’invecchiamento e quello della longevità.
Il primo studio è stato condotto su 77 specie di rettili e anfibi, tra cui draghi di Komodo e raganelle. Gli scienziati hanno analizzato i dati sull’effetto di alcune loro caratteristiche, come il metabolismo, l’invecchiamento e la longevità. Beth Raike, biologa evoluzionista della Northeastern University nell’Illinois, coautrice della ricerca, sottolinea che gli animali a sangue freddo, la cui temperatura dipende dall’ambiente, sono meglio attrezzati per gestire i danni causati dall’invecchiamento rispetto al sangue caldo. Il tasso di invecchiamento era particolarmente lento nei coccodrilli e nelle salamandre. L’unica specie, però, rimasta immutata nonostante il passare del tempo sono state le tartarughe.
Il secondo gruppo ha esaminato l’invecchiamento in 52 specie di tartarughe che vivevano in cattività negli zoo e negli acquari. È stato riscontrato che il 75% delle specie mostrava pochi o nessun segno di invecchiamento, mentre nell’80% il tasso di invecchiamento era molto più lento di quello dell’uomo moderno. La dottoressa Rita da Silva, biologa della popolazione presso l’Università della Danimarca meridionale che ha firmato lo studio, sottolinea che anche le tartarughe che vivono libere, senza una dieta controllata e protezione, invecchiano troppo lentamente. Naturalmente, neanche le tartarughe hanno conquistato l’eterna giovinezza. Come spiega il dottor Caleb Fitz, geriatra dell’Università della California meridionale e ricercatore sull’invecchiamento umano, anche le tartarughe mostrano segni di invecchiamento, come cataratta, debolezza e problemi cardiaci. Gli scienziati sono sicuri che le tartarughe nascondano il segreto che rallenta l’invecchiamento e quello della longevità.
Il Dr. Da Silva stima che, quando la comunità scientifica studierà a fondo l’evoluzione dell’invecchiamento nelle tartarughe, troverà il suo punto di connessione con la salute umana e l’invecchiamento. Forse, con questa conoscenza, in un lontano futuro, i ricercatori potranno creare “l’elisir di longevità” anche per la nostra specie. Fino ad allora, l’unica cosa che può garantirci tanti e buoni anni di vita è l’osservanza delle raccomandazioni scientifiche per una buona alimentazione e l’esercizio fisico.