Stiamo vivendo – e vivremo a lungo – “una delle guerre più importanti – e decisive – della storia umana recente”. Il sistema/economia-mondo nel suo declino ed esaurimento irreversibile, nell’impossibilità di dare una risposta alle sue enormi e intrinseche contraddizioni, ci sta conducendo verso un conflitto permanente senza esito e tregua alcuna, se non il rischio di una catastrofe. Le élite al potere a livello nazionale e globale, nella loro miseria morale e di pensiero e nella loro difesa dei privilegi e della sfrenata ricchezza materiale, sono ormai un pericolo più grave, molto di più, del grande rischio climatico del quale siamo autori e corresponsabili.
In questa fase cruciale della transizione ecologica/energetica non avremo vincitori e vinti ma un mondo diviso e in conflitto permanente nel quale noi e con noi i più deboli di noi, pagheranno un prezzo altissimo. “E qui sorge la domanda cruciale: possiamo noi, la gente comune, le cosiddette masse, influenzare le situazioni, modellare gli sviluppi, controllare il tipo della dinamica sviluppata da tutti i tipi di governanti? L’unica cosa certa è che anche se non possiamo fare quanto necessario, dobbiamo esaurire i nostri margini…”. E andare oltre… La forza della nostra Pòlis di domani, la passione per la libertà e la giustizia, l’amore per tutta la Terra e le sue genti, la grande intelligenza delle nuove generazioni, è infinitamente più grande della miseria morale e di pensiero di tutte le élite al potere.
AD