Meloni: Le opere Hobbit sono testi sacri

“Tolkien ha articolato ciò in cui crediamo meglio di quanto crediamo”, ha detto Meloni, che non considera Il Signore degli Anelli un romanzo di fantasia.

La politica di estrema destra Giorgia Meloni , probabilmente il prossimo primo ministro italiano , aveva l’abitudine di travestirsi da hobbit. Per la nuova generazione dell’estrema destra italiana, le opere dello scrittore inglese J. R.R. Tolkien non è stato solo un viaggio nel mondo della fantasia, ma un pilastro centrale nella ricerca di una nuova identità postbellica.

Nella sua giovinezza, Meloni e gli amici del Movimento Sociale Italiano postfascista furono soprannominati eroi di Tolkien, si radunarono “al suono della tromba di Boromir”, andarono al “campo degli hobbit” e cantarono insieme all’estremista “compagnia dell’anello”. .

Tolkien è stata la risposta alla ricerca di una nuova identità di estrema destra, in quanto si riferiva a un’epoca mitica piena di simboli, eroi e miti senza tabù fascisti.

“Penso che Tolkien abbia articolato ciò in cui crediamo meglio di quanto crediamo”, ha detto Giorgia Meloni. Per lei, “Il Signore degli Anelli” interpreta il ruolo di un testo sacro. “Non considero Il Signore degli Anelli un romanzo fantasy”, ha spiegato.

L’universo bucolico di Tolkien, con i suoi virtuosi guerrieri che difendono i loro idilliaci regni verdeggianti contro orde di orchi violenti e dalla pelle scura, ha acceso per decenni il dibattito sui pregiudizi razziali e ideologici dell’autore, nonché sulle sue opinioni sul mondo moderno e sulla globalizzazione.

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In Italia le avventure di Bilbo Baggins e le mappe di Mordor hanno influenzato intere generazioni di discendenti del fascismo. Lo stesso Tolkien era un conservatore che aveva definito Hitler un “piccolo ignorante”. Meloni è entrata in contatto con il mondo fantastico di Tolkien all’età di 11 anni, e dieci anni dopo è apparsa nelle chat room online sotto il soprannome di Hyri, ovvero “piccolo drago della metropolitana italiana”.

Come ministro nel 2008, è stato fotografato accanto a una statua del mago Gandalf e di recente si è lamentato di non aver avuto il tempo di guardare la nuova serie “Anelli del Signore”.

Letteratura di estrema destra

“In Italia, il genere letterario del romanzo fantasy è sempre stato uno dei preferiti della destra”, ha sottolineato Umberto Croppi, ex esponente del Movimento sociale italiano postfascista. “I due mondi condividono un comune rifiuto spirituale del materialismo, una visione metafisica della vita che è in contrasto con il mondo moderno”. “Siamo gli abitanti della mitica Terra di Mezzo, combattiamo draghi, orchi e altre creature”, ha detto Generoso Simeone, uno dei leader giovanili del Movimento Sociale Italiano. Tolkien era un’alternativa più digeribile alla citazione dei discorsi di Mussolini e alla pittura di svastiche sui muri. “Chiamare il campo giovanile Camp Hobbit è stata una decisione strategica”, ha commentato Croppi.

Da Tolkien per Giorgia Meloni deriva anche l’immagine della tutela dell’identità europea. “Da nani, elfi e hobbit impariamo il valore dell’unicità, che ognuno è necessario perché diverso.” Considera questo come una lezione per la tutela delle peculiarità nazionali dei paesi d’Europa. E proprio così si prepara a ricevere l’anello del premier.