“I mercenari e gli ausiliari sono inutili e pericolosi… I generali mercenari, anche se sono ottimi soldati, non ispirano fiducia perché cercheranno sempre di aumentare il proprio potere, o pressando te, loro padrone, o costringendo altri contro la tua volontà.” Scritto nel 1513, il consiglio di Niccolò Machiavelli all’aspirante principe è confermato da una ricchezza di esempi storici, che iniziano con la guerra mercenaria dell’antica Cartagine e terminano con la rivolta dei mercenari tedeschi e irlandesi nella guerra Brasile-Argentina del 1825 e la guerra dei mercenari del Congo nel 1966-67. L'”orchestra Wagner” suona il crepuscolo di Putin o la fine dell’oligarca russo Yevgeny Prigozhin e del suo esercito di mercenari?
Ieri nel caldo delle notizie abbiamo pubblicato il pezzo sopra citato.
Oggi vorrei fare qualche ulteriore riflessione.
Il progetto di scioglimento del gruppo Wagner a livello nazionale e globale, l’eliminazione del suo proprietario e l’inserimento dei suoi uomini nell’esercito regolare russo viene datato ancora prima del conflitto in Ucraina.
Nei giorni scorsi una folta delegazione per la Pace di Paesi africani capeggiata dal Sud Africa è stata ricevuta molto freddamente a Kiev. La stessa delegazione, dopo Kiev, è stata calorosamente ricevuta e ascoltata fino in fondo dal gruppo al potere a Mosca. Una delle richieste e suggerimenti della delegazione è stata l’eliminazione dei mercenari del gruppo privato Wagner dal tutto il suolo africano — una presenza militare del tutto negativa e di pessima immagine per il Governo russo in Africa — e la trasformazione della presenza militare della Federazione Russa in modi consoni e di reciproca collaborazione. Gli interessi economici e geopolitici della Federazione Russa in Africa sono strategici, come lo sono per la Cina, l’Europa e gli USA.
In questa fase del conflitto in Ucraina rimangono irrisolti i problemi e i dilemmi di fondo. Una sconfitta sonora del “collettivo Occidentale” è inammissibile perché è ingestibile dal gruppo al potere in Russia e dal principale promotore di questo conflitto, la Cina. Ucraina non è Vietnam, non è Iraq, non è Afghanistan, ma molto-molto di più. Quale la via d’uscita?
Nell’altro verso, una sconfitta — anche non sonora — della Federazione Russa è impossibile per un insieme di motivi. Il primo di questi è il non escluso a priori uso di armi nucleari tattiche da parte dello Stato Maggiore Russo che è ormai da tempo il principale attore in questo conflitto e non solo.
Ci sono forze, follie umane, pazzi e psicopatici — in entrambe le parti — che spingono per creare questo terribile precedente, questa “prova”, questo “assaggio” di una guerra nucleare con armi tattiche, limitata e per procura? Per esserci, ci sono, e la tentazione è molto forte!
Quale la via d’uscita?
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