Un affare da 70 miliardi di euro
Il 10 maggio si è tenuta a Bruxelles una riunione a porte chiuse con la partecipazione dei rappresentanti delle maggiori industrie della difesa dell’UE, in cui il capo della diplomazia europea, Josep Borrell, ha lanciato l’allarme sulle scorte di munizioni degli Stati membri alla luce delle condizioni geopolitiche causati dalla guerra in Ucraina. Secondo fonti ben informate, il commissario Borrell ha chiesto ai partecipanti di trasmettere ai governi nazionali l’iniziativa per la produzione rapida di un milione di missili per l’Ucraina entro la prossima primavera e la necessità di costituire uno stock europeo di missili di grosso calibro. Il “consumo” di proiettili di artiglieria da parte dell’Ucraina batte tutti i record, con i funzionari dell’UE calcolare che le forze di Kiev consumano circa 20.000 missili al giorno, cioè quanti ne produce per esempio, l’industria ellenica della difesa nel corso di un anno. Il ritmo frenetico con cui le munizioni vengono esaurite ha “prosciugato” le scorte di munizioni degli Stati membri, provocando una domanda senza precedenti di munizioni di grosso calibro. L’affare è molto grosso — 70 miliardi di euro in 10 anni — da distribuire con equità fra i membri dell’UE.
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