7 maggio 1954 – La Francia viene sconfitta a Dien Bien Fou

Le forze francesi sconfitte, dopo essersi arrese, mentre venivano condotte in un campo di concentramento, sotto la supervisione dei soldati vietnamiti. (fonte: Wikipedia)

La caduta di Dien Bien Fou sconvolse il mondo e segnò la fine di una guerra coloniale che fu presto dimenticata, poiché fu seguita da quella d’Algeria.

Nel novembre 1953, la Francia cercava un modo per ottenere un successo militare decisivo in Indocina, al fine di assicurarsi una soluzione politica rapida e vantaggiosa in vista del Vertice di Ginevra del 1954. La guerra nell’Indocina coloniale era iniziata nel 1946 e l’obiettivo della Francia metropolitana era quello di neutralizzare le forze del movimento nazionale vietnamita (Viet Minh) guidato da Ho Chi Minh, che aveva preso il controllo della parte settentrionale del Paese. Il Viet Minh cercava la piena indipendenza del Vietnam, mentre la Francia voleva una decolonizzazione graduale controllata dalla Francia nell’ambito dell’Unione Francese, la proposta ufficiale della Quarta Repubblica Francese appena istituita per la struttura coloniale del Paese.

Il 20 novembre e nei tre giorni successivi, sei squadroni di paracadutisti francesi e altre forze, circa 4.000 uomini in tutto, sbarcarono nella valle di Dien Bien Fu, nel Tonchino, vicino al confine con il Laos. La logica dello staff francese era che attraverso questa operazione, soprannominata “Castoro”, avrebbero potuto assicurare una base per le forze francesi, tagliando le linee di rifornimento e quindi l’avanzata delle forze Viet Minh nel Laos (che faceva parte dell’Unione Francese). In apparenza, l’operazione era semplice e avrebbe dato alla Francia la carta forte di cui aveva bisogno a Ginevra. Ma accadde l’esatto contrario: invece di un successo militare, le forze francesi subirono una delle sconfitte più dolorose della loro storia.

I Viet Minh, sotto la guida del Generale Bo Nguyen Gyap (o Giap), lanciarono un attacco massiccio e meticolosamente pianificato a Dien Bien Phu. Utilizzando tattiche innovative e sfruttando una rete di trincee e posizioni di artiglieria, i Viet Minh circondarono la guarnigione francese e la bombardarono senza pietà. Nonostante l’iniziale superiorità aerea francese, la difesa antiaerea delle forze di Giap ha gradualmente sopraffatto il supporto aereo francese, che non era affatto adeguato, lasciando le truppe francesi vulnerabili agli attacchi di terra. La posizione dei francesi stava diventando sempre più precaria, poiché i loro rifornimenti diminuivano e i rinforzi non riuscivano a sfondare le linee Viet Minh.

La battaglia culminò in una serie di attacchi feroci contro le posizioni francesi, con perdite pesanti per entrambe le parti. Con le difese violate e di fronte alla sconfitta imminente, le forze francesi si arresero il 7 maggio 1954. La caduta di Dien Bien Fou sconvolse il mondo e segnò la fine di una guerra coloniale che fu presto dimenticata, poiché fu seguita da quella d’Algeria. Insieme a Dien Bien Fou, cadde anche il governo francese di Lanielle.

Alla Conferenza di Ginevra (aprile-luglio 1954), fu decisa la cessazione delle ostilità, liberando la Francia da una guerra che non poteva sostenere. Allo stesso tempo, fu accettata la proposta francese di dividere il Vietnam lungo il 17° parallelo, con la parte settentrionale sotto il controllo dei Viet Minh e la parte meridionale che rimaneva sotto l’amministrazione francese, ma con la previsione di un’unificazione futura, in quanto erano previste elezioni per il 1956, che avrebbero portato alla riunificazione del Paese sotto un unico governo. Tuttavia, questa proposta non fu riconosciuta né dagli Stati Uniti né dal Vietnam di Bao Dai.

L’atteggiamento degli Stati Uniti nei confronti del Vietnam e del Sud-Est asiatico è di particolare interesse e ha giocato un ruolo importante nel futuro della regione e nella politica estera della Guerra Fredda degli Stati Uniti. Durante la Prima Guerra d’Indocina (1947-1954), gli Stati Uniti fornirono una significativa assistenza economica e militare alle forze dell’Unione Francese nella loro lotta contro i Viet Minh. Gli Stati Uniti consideravano gli sforzi francesi per mantenere il controllo del Vietnam come parte di una più ampia strategia di contenimento volta a prevenire la diffusione del comunismo nella regione. Tuttavia, la sconfitta francese a Dien Bien Fu cambiò radicalmente il panorama geopolitico del Sud-Est asiatico e costrinse gli Stati Uniti a rivalutare la loro strategia nella regione. La caduta di Dien Bien Phu segnò il fallimento del colonialismo occidentale in Indocina e dimostrò la resilienza e la determinazione delle forze comuniste sotto la guida di Ho Chi Minh.

Nonostante la disposizione di un governo unificato pro-occidentale stipulata dalla Conferenza di Ginevra, la situazione politica in Vietnam era estremamente polarizzata, con le forze comuniste nel Nord sotto Ho Chi Minh e il governo pro-occidentale nel Sud sotto Ngo Dinh Diem. Entrambe le parti avevano visioni diverse per il futuro del Paese e gli Stati Uniti, temendo una vittoria comunista che avrebbe potuto diffondersi attraverso l”effetto domino’ ai Paesi vicini del Sud Est Asiatico, sostennero il governo del Sud e si opposero all’attuazione degli Accordi di Ginevra. Ngo Dinh Diem, con il sostegno dell’America, rifiutò di partecipare alle elezioni nazionali, sostenendo che le condizioni per elezioni libere ed eque non erano soddisfatte e che il governo comunista del Nord non avrebbe permesso un processo veramente democratico.

Pertanto, le elezioni previste dagli Accordi di Ginevra non ebbero mai luogo e il Vietnam rimase diviso lungo il 17° parallelo. L’assistenza militare e finanziaria fornita dall’America al governo del Vietnam del Sud finì per intensificare il coinvolgimento di quest’ultimo in un conflitto su larga scala, la Guerra del Vietnam, che gli Stati Uniti avrebbero sostenuto da soli e che avrebbe coinvolto la regione in un conflitto devastante per i decenni a venire.

Fonte: kathimerini.gr


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