Sì! E la Vergine Maria si è addormentata, come tutti coloro che portano la natura umana. Anche se ha già superato in gloria e onore tutte le potenze incorporee. “Onorevole ai cherubini e inferiore ai serafini” e ‘superiore a tutti i poemi’ e come ‘avente la deuteria della Trinità’, secondo l’Innologia della Chiesa.

San Giovanni Damasceno, il grande teologo e scrittore di inni della Chiesa, nel relativo discorso sulla Vergine Maria, presenta la Vergine Maria non solo che accetta la morte, ma anche che corre incontro al suo Unigenito, e quindi Lo prega di accogliere nelle Sue mani divine la sua anima, ‘amica’ di Lui, e di ricevere nelle Sue mani divine. San Damasceno scrive: “Nelle Tue mani, figlia mia, affido il mio spirito. “Tu mi doni la tua anima amica, che hai mantenuto irreprensibile. A Te e non alla terra lascio il mio corpo. Mantieni illeso ciò che hai reso una dimora, che hai mantenuto vergine e quando sei nato. Portami vicino a Te, affinché possa dimorare anche con Te, con Te che sei il germe delle mie viscere. A Te mi affretto a venire. A Te, che sei venuto a visitarmi senza essere separato da Tuo Padre”.

Incredibile! La Madre della Vita accetta la necrosi! La sua morte trascende il concetto di morte e si trasforma in “morire”, “transustanziazione divina” e “manifestazione” o “immanenza” al Signore. E se viene chiamata “morte”, è una morte di vita e “l’inizio di una seconda esistenza”, l’eterna, secondo San Damasceno.

Quando si addormentò la Theotokos? Non lo sappiamo. Il Nuovo Testamento non ci dà alcuna informazione. Apprendiamo della Sua scomparsa dai resoconti di importanti uomini ecclesiastici, come San Giovanni il Teologo, Dionigi l’Areopagita, Modesto di Gerusalemme, Andrea di Creta, Germain di Costantinopoli, Giovanni Damasceno, eccetera, nonché dai relativi tropari dell’innografia ecclesiastica. Questi testi conservano la tradizione ‘antica e vera’ della Chiesa su questo evento teomimetico.

Secondo la tradizione della Chiesa, fu sepolta nella casa di Giovanni Evangelista, dove si trovava la madre dell’UomoDio. Dopo averle chiuso gli occhi, gli Apostoli portarono il suo letto di morte nel giardino del Getsemani, dove fu sepolta.

Giovanni Damasceno descrive in modo molto amorevole e tenero l’accoglienza dell’anima di Nostra Signora da parte di Suo Figlio:

“Vieni, Madre benedetta, vieni a riposare. Alzati, vieni a Me, virtuosa tra le donne, perché l’inverno, essendo passato, è arrivato il momento di tagliare i rami. La bella è vicina a Me, e la tignola non è in te. La fragranza della tua mirra supera tutti i profumi”.

Poi, pieno di ammirazione per la sua metamorfosi, si meraviglia e scrive: “Oh, come il cielo ha accolto Colei che era più ampia dei cieli! Come la tomba ha accolto Lei che ha accolto Dio! Sì, Lui l’ha ricevuta e l’ha accolta, perché non è diventata più larga del cielo con la sua mole corporea. Infatti, come potrebbe un corpo di tre cubiti, in continua crescita, superare la larghezza e la lunghezza del cielo? Ma per grazia divina superò ogni altezza e larghezza, perché il divino è al di là di ogni paragone. Oh, il santo e meraviglioso e venerabile sepolcro”.

L’amore e la commemorazione della Chiesa non si concentrano sul contesto storico e reale, ma sull’essenza e sul significato della Sua morte, commemorando la morte di Colei il cui Figlio, secondo la nostra fede, ha vinto la morte, è risorto e ci ha promesso la resurrezione finale e la vittoria della vita immortale.

Nell’Assunzione, l’intero mistero gioioso di questa morte ci viene rivelato e diventa la nostra gioia, perché la Vergine Maria è una di noi. La morte stessa diventa vita trionfante. Così nella festa non c’è né dolore, né canti funebri, né tristezza, ma solo luce e vita.

L’innografia della Chiesa non manca di caratterizzazioni della Vergine Maria, né di lodi né di inni. Ma la più grande lode della Santissima Theotokos è l’Inno Akathistos, il decollo dell’innografia nella Sua persona, in quanto racconta in modo poetico e lirico l’intero piano di salvezza.

Allo stesso tempo, gli epiteti della Theotokos sono numerosi: Maria ha portato il Salvatore degli uomini nel mondo, da qui il suo epiteto di Vergine Maria e anche di Theotokos.

Tuttavia, esiste anche una moltitudine di ‘Theotokonyms’, come vengono chiamati, a seconda delle sue qualità o dei suoi doni, del luogo o del modo in cui è stata trovata la Sua immagine o si trova il Suo tempio, dello stile del Suo tempio, del tipo iconografico della Sua rappresentazione, dell’antichità della Sua immagine, della Sua bellezza e avvenenza, delle Sue lodi, del periodo in cui si celebra la Sua chiesa, ecc.

Viene celebrata ogni anno, secondo il Nuovo Calendario oggi, 15 agosto, e il 28 agosto secondo il Vecchio (Vecchi Calendaristi).

In altri Paesi ortodossi e cattolici del mondo, la Sua Assunzione viene celebrata in modo meno enfatico, nella maggior parte dei quali il 15 agosto è una festa ufficiale, come in Grecia.

In effetti, le denominazioni protestanti considerano l’Assunzione una festa secondaria, perché non si basa su riferimenti biblici.

Questa differenza si nota chiaramente in Germania, dove il 15 agosto è una festa ufficiale solo negli Stati cattolici di Saarland e Baviera.

Fonte: Kathimerini.gr