La nuova guerra in Medio Oriente, come quella che l’ha preceduta ed è ancora in corso in Ucraina, ha portato alla ribalta l’uso diffuso di sistemi robotici, principalmente veicoli aerei senza pilota, sia in ruoli di raccolta di informazioni che di attacco. Inoltre, entrambe le guerre hanno portato alla ribalta le armi nucleari, soprattutto quella in Ucraina, dato l’arsenale nucleare di Mosca, gli avvertimenti della leadership russa sul loro possibile utilizzo e le dichiarazioni di cambiamento della sua dottrina nucleare, a causa dell’atteggiamento dell’Occidente nei confronti del campo di battaglia.
È interessante notare che i droni con armi nucleari potrebbero essere collegati. E questo perché, in un futuro non troppo lontano, i “mega sciami” di droni verranno probabilmente utilizzati come arma di distruzione di massa, come sostituto o complemento delle armi nucleari, o come mezzo di bombardamento nucleare asimmetrico. In particolare, gli aerei robotici potranno essere schierati in gran numero in aree specifiche, uccidendo e distruggendo in vari modi, fino a distruggere l’ultimo uomo.
Dato che parliamo di un gran numero di droni, dovrebbero essere coordinati tra loro, ad esempio alcuni hanno il ruolo di ingannare il nemico, in modo che altri possano colpire i bersagli. Parliamo cioè di qualcosa di molto più sofisticato e avanzato dell’attacco che abbiamo visto di Hezbollah. Tuttavia, vale la pena ricordare che proprio uno dei suoi droni è riuscito a penetrare la migliore difesa aerea del mondo e ha colpito mortalmente un obiettivo militare ben sorvegliato. Consideriamo cosa sarebbe successo se questo attacco fosse avvenuto in un’area urbana…
Affinché gli sciami di droni funzionino come armi di distruzione di massa, è cruciale anche la questione dell’autonomia energetica. Pertanto, per questi sistemi, vengono sviluppate le capacità di rinnovare le loro riserve energetiche, ad es. con fonti energetiche rinnovabili o con la possibilità di appollaiarsi sui cavi elettrici e caricare le proprie batterie. In questo modo saranno in grado di raggiungere potenziali d’azione per lunghi periodi di tempo.
Questi supersciami robotici saranno in grado di intraprendere una serie di missioni, che potrebbero includere anche attacchi di massa contro la popolazione civile. Nel contesto di tali missioni offensive a tutto campo, le tecnologie di controllo richieste sono molto semplici. Cioè, se tutti nella zona sono considerati un bersaglio, allora un drone, non appena rileva un veicolo, un gruppo di persone o anche una sola persona, lo attaccherà senza problemi.
Consideriamo un supersciame di decine o addirittura centinaia di migliaia di droni, di vario tipo e con vari carichi di armi, che arrivano e si disperdono all’interno di un paese in una miriade di sciami più piccoli. Gli aerei saranno in grado di ingaggiare obiettivi di alto valore con esplosivi, dispositivi di guerra elettronica o armi da fuoco, nonché di ingaggiare veicoli o pedoni. Probabilmente saranno in grado di continuare la loro follia omicida, anche quando le loro munizioni finiranno, con le armi da mischia. Consideriamo, ad esempio, un veicolo aereo con un braccio robotico dotato di una potente macchina da taglio o di una semplice lama.