I centri di potere emergenti in Europa

 

Quattro pensatori presentano le loro previsioni per il prossimo nuovo ordine mondiale.

L’Europa sta vivendo un periodo turbolento. La rielezione di Donald Trump come presidente degli Stati Uniti è un altro shock, dopo la pandemia di coronavirus e la guerra in Ucraina. Le sue politiche nei confronti della NATO e dei dazi causeranno maggiore instabilità in un continente in cui l’establishment politico è già barcollante.

Mentre il nuovo equilibrio di potere si riafferma, aspettatevi che emergano nuovi poli di influenza. Abbiamo chiesto a un gruppo di pensatori di spicco, storici e scienziati politici con specializzazioni che vanno dal periodo medievale ai giorni nostri, di condividere le loro previsioni su quali potrebbero essere.

Politico

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Nel tempo nel quale oggi tutti noi viviamo è evidente che il sistema-mondo moderno che governa le nostre vite non è più in grado di dare una risposta alle sue enormi, imponenti e intrinseche contraddizioni. Sono contraddizioni che la parte buona e sana di mente del paese sente sulla propria vita di ogni giorno, nelle relazioni, nel lavoro, nei sentimenti e nelle prospettive future.

Come ogni sistema storico delle società umane anche “la civiltà capitalistica ha raggiunto l’autunno della sua esistenza”, la sua inevitabile fine. In questa sua fase di esaurimento potrà succedere di tutto, nel bene e/o nel male. Non dobbiamo aspettare la catastrofe imminente, il crollo per poi ricostruire sulle macerie.

Esistono “dei possibili sistemi storici alternativi” a quello che oggi viviamo? È il compito molto gravoso che lasceremo noi, alla fine del nostro percorso di vita e di speranza e malgrado le nostre fantastiche utopie, ai nostri giovani.

AD

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Il ritorno di Varsavia

di Desmond Dinan

Desmond Dinan è professore di politiche pubbliche presso la Schar School of Policy and Government della George Mason University.

 

L’emergere della Polonia come centro di potere dell’UE è dovuto in parte alla scomparsa del tradizionale pilastro franco-tedesco e alla crescente importanza dei paesi in prima linea dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia. Deve molto anche al suo cambio di governo nel 2023 e al ritorno di Donald Tusk come primo ministro.

In una dimostrazione della nuova iniziativa diplomatica e autorità della Polonia, ad esempio, il mese scorso, appena un giorno dopo la riunione del Consiglio Affari esteri dell’UE, il ministro degli Esteri Radosław Sikorski ha ospitato i suoi pari dei cinque membri più grandi del blocco e del Regno Unito, con lo scopo di costruire un sostegno per l’Ucraina tra i paesi più capaci militarmente d’Europa. Una settimana dopo, Tusk ha partecipato a un vertice degli otto leader nordico-baltici, che ha portato a una dichiarazione congiunta sulla cooperazione in materia di sicurezza e a una nuova partnership strategica con la Svezia.