In questa nuova situazione davvero imprevedibile nelle relazioni USA-Canada, il neoliberista Trudeau ha il sostegno, tra gli altri, del leader conservatore dell’opposizione Pierre Pouliev che ha anche chiarito che “ Il Canada non diventerà mai il 51° Stato. Punto: siamo un Paese grande e indipendente.”
Il “presidente della pace” americano ha “assicurato”, prima ancora di assumere il potere, lo strapotere del dominatore mondiale? O è solo un trucco disorientante? Breve salmo dell’alleluia… e “Dio non voglia” con le implicazioni geopolitiche della possibilità di una nuova “espansione” americana.
Trump apre le borse di Eolo
Per l’“imprevedibile” computer di Trump, tuttavia, la realtà è che il confine tra Stati Uniti e Canada è solo una “linea tracciata artificialmente” e che l’eccessivo surplus commerciale del Canada con gli Stati Uniti è inaccettabile. Per questo motivo ha minacciato di imporre dazi del 25% sulle importazioni dal Canada, che rappresenta il 75% di tutte le esportazioni di beni e servizi del paese. In altre parole, dipendenza assoluta!
Tuttavia, le ultime annessioni-espansioni nella lunga storia delle espansioni americane furono nel 1959 con l’Alaska e le Hawaii e prima ancora con l’Arizona nel 1912! Per Trump, che in questo caso non esclude il ricorso alla forza militare (Putin insegna), anche Groenlandia e Panama, sono di importanza strategica per la “sicurezza” americana vanno quindi annesse con le buone o con le cattive.
Fonte: SLPress
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