Chi ha identificato L’ultima cena di Leonardo con il Tableau Vivant durante la manifestazione d’apertura delle Olimpiadi di Parigi, forse doveva andare a cena, perché la fame l’aveva accecato o le sinapsi vagavano a vuoto nello stomaco da riempire. Paragonarlo al Day Pride e ritenerlo un offesa al Cristianesimo è stato piuttosto squallido (infatti, Salvini l’ha definita un’opera o un’operazione squallida, e lui di squallore se ne intende…fidiamoci). Poi il coro: Orban, Musk, qualche italico fratellino, un paio di arcivescovi che non frequentano da tempo (forse non ci sono mai stati) i Musei Vaticani. Di seguito e di corsa commentatori su giornali e televisioni a cui servirebbe una deportazione coatta, dalle proprie scrivanie ai musei più importanti per apprendere qualche – anche poche – nozioni elementari di storia dell’arte. Incredibile come la schiera di ignoranti – inconsapevoli o meno – non hanno, evidentemente, mai sentito parlare di Classicismo, Manierismo o Neoclassicismo. Mai visto “Amore e Psiche” di Giulio Romano? Mai sentito del trittico di Tiziano “Il baccanale degli Andrii”? Mai saputo esistesse un tipo chiamato Dioniso? Oppure, mai stati al Louvre? Già, perché in una sua sala c’è un’opera di Noel Hallé dipinta nel 1762 chiamata “La gara tra Hippomenes e Atalanta”, basta dargli un’occhiata, anche di sfuggita, si tratta dell’immagine di riferimento al Tableau Vivant pensato e riprodotto dal regista Thomas Jolly. D’altra parte, si autocelebrava liberté, égalité e fraternité che altro? E Noel Hallé, pittore formatosi all’Accademia reale di pittura, ottenne il Prix de Rome (non Pride), ospite dell’Accademia di Francia a Roma fino a diventarne direttore. Fu un pittore del Classicismo pieno di riferimenti al miti dell’Arcadia (eppure queste cose si fanno a scuola!) un artista convenzionale e tradizionalista ma di grande tecnica. Le parole che Diderot gli rivolse nel 1763:Monsieur Hallé, siete di una insulsaggine e di una monotonia insopportabili. Mi annoiate, Hallé, mi annoiate (…) tutto ciò è così misero” andrebbero rivolte oggi, agli ignoranti che vedono e pensano alle cene, naturalmente senza essere l’ultima.


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