Modelli economici che ignorano gli effetti del cambiamento climatico “guardando fuori dalla finestra”

 

È davvero giunto il momento che gli economisti inizino a riflettere e a rendersi conto che esiste un mondo al di là dei loro numeri, ed è lì che stanno i veri problemi.

Il Guardian ha riportato ieri:

L’Inghilterra ha registrato il secondo peggior raccolto mai registrato, con crescenti timori per il prossimo anno, dopo che le forti piogge dell’inverno scorso hanno colpito duramente la produzione di colture chiave, tra cui grano e avena.

Per quanto riguarda le colture di base, si stima che la produzione di grano dell’Inghilterra sarà di 10 milioni di tonnellate, ovvero del 21%, in calo rispetto al 2023, secondo l’analisi degli ultimi dati governativi condotta dall’Energy and Climate Intelligence Unit (ECIU).

Mentre il Tesoro è ossessionato dai suoi fogli di calcolo e la City confonde l’attività economica con lo sfruttamento del capitale privato, nel mondo reale da cui tutti dipendiamo è in corso una crisi dovuta al cambiamento climatico.

L’ambiente del Regno Unito è in crisi. E non andrà meglio l’anno prossimo. Posso dirti, vivendo come faccio in una zona fortemente agricola, che le precipitazioni delle ultime settimane stanno creando scompiglio con la semina per l’anno prossimo in terreni inzuppati d’acqua. I sistemi di troppo pieno per le inondazioni sono già molto alti da queste parti: un altro metro o giù di lì e non li avrò mai visti più alti, e questo è ottobre, non marzo.

Ho scattato questa foto nella riserva naturale di Welney, nelle paludi, lo scorso weekend: quel cartello dovrebbe essere a tre metri sopra il livello dell’acqua in questo momento, e non lo è. Nessuno camminerà lungo quel “canale di drenaggio”, come viene chiamato, per un po’ di tempo:

Per decenni, la domanda di rendimenti finanziari ha significato che abbiamo ignorato la realtà economica. Non saremo in grado di farlo ancora per molto: sta tornando a morderci molto duramente. E, per la cronaca, c’è un rischio reale di inflazione in tutto questo, e cambiare il tasso di interesse non cambierà assolutamente nulla di questo fatto, qualunque cosa possa pensare Andrew Bailey. Le persone hanno bisogno di essere nutrite. Devono essere nutrite. Non possono vivere con tassi di interesse più alti che renderanno solo la vita dei più colpiti ancora più dura.

È davvero giunto il momento che gli economisti inizino a riflettere e a rendersi conto che esiste un mondo al di là dei loro numeri, ed è lì che stanno i veri problemi.

Autore: Richard Murphy, professore part-time di Accounting Practice alla Sheffield University Management School, direttore del Corporate Accountability Network, membro di Finance for the Future LLP e direttore di Tax Research LLP. Fonte: Fund the Future