Gli aiuti militari dall’Europa all’Ucraina sono in costante calo da aprile, si legge in uno studio del Kiel Institute che rivela come le maggiori potenze del continente sembrano allontanarsi dal supporto diretto a Kiev.

Nel rapporto presentato dal sito Politico si registra che a luglio non è stato firmato alcun accordo bilaterale sull’equipaggiamento militare tra i sei maggiori Paesi del continente. e l’Ucraina e questo sta accadendo per la prima volta dall’inizio dell’invasione russa.

Questa rivelazione è un segno che, nonostante i cambiamenti storici nella politica di difesa europea, gli aiuti militari a Kiev sono in costante calo, mentre le forze ucraine stanno annunciando una grande controffensiva, che deve ancora arrivare.

I nuovi dati riguardano Regno Unito, Francia, Germania, Spagna, Italia e Polonia e sono stati diffusi oggi dal Kiel Institute, che ha tenuto un registro degli aiuti all’Ucraina dall’inizio della guerra.

Il rapporto, in effetti, conferma ciò che i funzionari ucraini reclamavano da tempo, che le grandi potenze europee non stanno fornendo la stessa assistenza degli Stati Uniti, e anche Gran Bretagna e Polonia, che erano entrate in modo aggressivo nella corsa agli armamenti, sembrano essere rimaste alla porta. Gli analisti militari e alcuni membri del Parlamento europeo hanno già espresso le loro preoccupazioni.

Christophe Trembes, capo della squadra di armi dell’Istituto, afferma che i dati mostrano che gli impegni europei nei confronti dell’Ucraina sono già diminuiti dalla fine di aprile. “Nonostante la guerra stia entrando in una fase critica, non sembrano esistere nuove iniziative di aiuto”, osserva.

Gli alleati occidentali si sono incontrati la scorsa settimana a Copenaghen per raccogliere circa 1,5 miliardi di euro di impegni, ma Trembes sottolinea che questi numeri sono una miseria rispetto a quanto raccolto negli incontri precedenti.

Sottolinea inoltre che i paesi europei dovrebbero affrontare la guerra in Ucraina come hanno fatto con la crisi dell’Eurozona e la pandemia, quando centinaia di miliardi sono stati raccolti attraverso misure di emergenza.

Da parte sua, il ministro della Difesa lettone Artis Pabriks ha detto a Politico che paesi come Francia e Germania dovrebbero fare di più per la guerra in Ucraina. Ha inoltre invitato i paesi europei ad offrire proporzionalmente ai livelli raggiunti dai paesi dell’Europa centrale, come Polonia, Slovacchia e Repubblica Ceca.

L’ex capo della spesa per la difesa dell’Estonia e ora eurodeputato Rino Teras chiede all’Europa di “svegliarsi”, sostenendo che non ci sarà pace se la Russia non sarà sconfitta.

Al centro delle critiche, dopotutto, rimane la Germania, con Berlino accusata di reagire troppo lentamente per attuare i suoi impegni di inviare mezzi corazzati per il personale ai suoi vicini europei affinché quei paesi possano cedere i loro carri armati sovietici all’Ucraina.

Il governo tedesco, tuttavia, difende la posizione che ha seguito e ribatte che invia regolarmente armi in Ucraina.

Tuttavia, Daniel Fiott, analista della difesa presso la Vrije Universiteit di Bruxelles, avverte che le promesse non significano nulla sul campo di battaglia.

Fonte: Politico e stampa estera.