Chi ci legge avrà notato…

Chi ci legge avrà notato che una buona parte delle analisi e opinioni che pubblichiamo su ACrO-Pòlis provengono da pensatori, studiosi e attivisti di oltre atlantico. Questa scelta si basa sulla nostra convinzione che lo scontro — che alla fine sarà sempre uno scontro di classe — in tutta la sua forza e potenza anche distruttiva, avverrà da quelle parti. Sono li che le contraddizioni senza risposta del sistema-mondo moderno sono nate e hanno prosperato.

La transizione ecologica/energetica che stiamo vivendo — e vivremo per molto tempo — che la crisi irreversibile del sistema/economia-mondo ci impone, sarà segnata da guerre, distruzioni e capovolgimenti inimmaginabili solo qualche decennio fa. Ma sono anche convinto che sarà segnata da molta speranza, frutto gustoso e delizioso della grande e sempre più diffusa intelligenza delle nuove generazioni. Sarebbe bello vivere a lungo per poterla gustare in pieno.

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La civiltà capitalistica ha raggiunto l’autunno della sua esistenza. L’autunno, come sappiamo, è una stagione meravigliosa, perlomeno nelle regioni nelle quali la civiltà capitalistica ha avuto origine. Passata la prima fioritura della primavera, passata la copiosa ricchezza dell’estate, l’autunno è il tempo del raccolto. Ma è anche vero che in autunno le foglie cadono dagli alberi. E se sappiamo che in autunno sono molte le cose di cui godere, sappiamo anche che dobbiamo prepararci al gelo dell’inverno, alla fine del ciclo, alla fine anche di un sistema storico.
Se desideriamo comprendere in che modo un sistema si avvicina alla propria fine, dobbiamo guardare alle sue contraddizioni, poiché tutti i sistemi storici (di fatto tutti i sistemi) hanno contraddizioni intrinseche, ed è questa la ragione per la quale hanno tutti delle esistenze limitate. Analizzerò tre contraddizioni fondamentali la cui pressione crescente definisce le prospettive future del capitalismo storico. Si tratta del dilemma dell’accumulazione, del dilemma della legittimazione politica e del dilemma del progetto geoculturale. Ciascun dilemma ci ha accompagnato sin dalle origini del sistema; ciascun dilemma si è avvicinato alla soglia oltre la quale la contraddizione non può più essere contenuta, ossia il punto in cui gli adeguamenti necessari a conservare il normale funzionamento del sistema avranno un costo così alto che non potranno condurre il sistema in una condizione di equilibrio temporaneo.