Le frasi musicali dei maestosi mammiferi si trasmettono tra le loro popolazioni, attraversando il Pacifico nel giro di due anni.
Una delle caratteristiche più importanti della civiltà umana è il suo carattere mutevole. Nuove espressioni si stanno diffondendo in tutti i continenti, mentre i progressi tecnologici come la telefonia mobile e i droni stanno cambiando il nostro modo di vivere. La ricerca scientifica ha dimostrato, tuttavia, che anche le balene più grandi e imponenti hanno capacità di scambi culturali, senza bisogno di alta tecnologia.
“Metà del pianeta è ora collegata vocalmente alle balene. È incredibile”, osserva il dottor Garland. Questi canti possono viaggiare ovunque nell’emisfero australe, mentre altri ricercatori hanno scoperto che le balene nell’Oceano Atlantico “catturano” i canti delle balene nel Pacifico orientale.
Ogni popolazione di balenottere minori trascorre l’inverno nella stessa area per riprodursi. I maschi emettono quindi un forte canto subacqueo, che può durare fino a mezz’ora. I maschi della zona cantano tutti lo stesso motivo, mentre anno dopo anno questo canto evolve in una nuova melodia.
Il dottor Garland ha esaminato la struttura complessa e quasi umana di queste canzoni. Le balene combinano suoni brevi, che gli scienziati chiamano “unità”, per creare spartiti e motivi musicali. Ogni canzone è composta da diversi motivi. I maschi a volte cambiano l’unità nel loro canto. A volte aggiungono una nuova frase, a volte cancellano un motivo. Gli altri maschi si precipitano quindi ad imitare il nuovo canto, che evolve man mano che viene trasmesso da una popolazione all’altra.
Il biologo Michael Noad, dell’Università del Queensland, in Australia, ha scoperto che il canto di una popolazione può cambiare bruscamente. Nel 1996 Noad e i suoi colleghi notarono che un maschio di balenottera minore al largo dell’Australia orientale aveva abbandonato la canzone locale a favore di un’altra, che era stata ascoltata per la prima volta sulla costa occidentale del continente.
La ricerca del dottor Garland ha mostrato che i canti delle balene ascoltati per la prima volta sulla costa orientale dell’Australia sono apparsi due anni dopo nella Polinesia francese, a 10.000 km di distanza. Secondo la ricerca della dottoressa Judith Denkinster e Javier Onia, dell’Università di Quito, in Ecuador, il canto delle balene viene trasmesso con alterazioni minime in tutto l’emisfero meridionale.
Ma per studiare il meccanismo del canto delle balene e il suo ruolo, i ricercatori devono prima capire cosa fa cantare le balene. L’opinione prevalente è che il canto della balena svolga lo stesso ruolo di quello degli uccelli, che attraverso di esso attraggono i compagni, assicurando così la sopravvivenza della specie.