Massimo Piermarini
Docente di filosofia, saggista poliedrico, attento lettore di letteratura, autore di poesie e romanzi, Massimo è scomparso prematuramente nel 2023. Socio storico del Centro per la filosofia Italiana, si era laureato presso l’Università degli Studi di Roma La Sapienza e aveva conseguito il diploma post-laurea del Corso di Perfezionamento in Filosofia del Novecento presso l’Università degli Studi di Roma Tor Vergata nel 1998. Tra i suoi campi di ricerca il neoidealismo e la filosofia italiana (in particolare l’attualismo di Gentile), F. Hölderlin, e la poesia tedesca del Novecento, il teatro di Artaud, l’ontologia post-strutturalista (G. Deleuze) e la filosofia francese del dopoguerra, la filosofia della vita. Nell’ultimo periodo si era occupato di Simone Weil, E. Mounier, Ortega y Gasset, Albert Camus, della filosofia riflessiva francese (da Maine de Biran a J. Nabert), del Postmoderno, della mistica di S. Giovanni della Croce e di S. Ignazio di Loyola, della filosofia della mente di Agostino in saggi pubblicati da vari editori (Teseo, Aracne, Manifestolibri, Universitalia, Chirico). Ha pubblicato per l’Editore Aracne una monografia su Ernst Jünger, già oggetto di un Convegno del Centro per la Filosofia Italiana. Autore di due voci del lessico pandemico “Lavoro” per le edizioni Asterios di Trieste. Redattore della rivista “Homo sapiens”, dove ha pubblicato saggi sulla Coscienza, la Violenza nella storia, il Corpo, la Memoria, l’Oblio. Ed è stato caporedattore della rivista di filosofia “Azioni Parallele”. Molti sono i suoi saggi di filosofia e critica letteraria e recensioni.